Stiamo vivendo in un momento davvero magico, dove se prestiamo ascolto ci vengono svelate grandi consapevolezze.

Finalmente l’inverno inizia a cedere il passo ai primi raggi di timido sole, e la luce inizia a ritornare nelle nostre giornate.
Non mi piace il buio, non mi piace l’inverno. Amo il caldo, il sole, l’aria aperta.
Questo inverno è stato bianco e soffuso, c’è stata più neve, ma sembra essere durato poco. È stato davvero un periodo di silenzio e incubazione. Di stasi necessaria, dovuta.
Dopo l’autunno in cui siamo stati destrutturati, scartati furiosamente come cioccolatini da mangiare prima dell’imminente data di scadenza, ci siamo ritrovati fermi. Già, fermi. Nel silenzio di noi stessi. Nel vuoto di noi stessi. E la calma ci ha fatto paura. Tanta paura.
Ci siamo accorti di quanto siamo piccoli. Di quanto poco contiamo. Eppure ci siamo resi conto che valiamo. Siamo stati messi di fronte a questa forte dicotomia.
Le fragili anime eterne appena risvegliate.
Ed eccoci allora di nuovo a riflettere su grandi quesiti: come superare la paura della morte, come integrare il maschile e il femminile. Sono tutte tematiche che ci aprono all’arrivo del “Nuovo Mondo”, che siamo noi esili anime infinite a dover portare nel qui e ora per costruirlo, questo nuovo mondo.
Nel nostro silenzio invernale siamo stati chiamati alla nostra missione di essere multidimensionali. E ora siamo ancora più spaesati… davvero come piccoli germogli che fanno capolino dalla terra che loro stessi hanno appena squarciato.
Rimaniamo collegati a quello che siamo: è tutto quello che dobbiamo fare. Rimaniamo connessi con tutto ciò che è emerso negli scorsi mesi e usiamolo come bussola per capire la direzione e nutrimento per restare radicati. Siamo fiori che devono sbocciare, abbiamo tutto ciò che serve. Non lasciamoci spaventare, respiriamo e apprezziamo ogni giorno le piccole e grandi esperienze che incontriamo. Ci permettono di crescere.
Troviamo innanzitutto il coraggio di essere in questo momento. Di sbucare fuori dal terreno senza sapere di preciso dove stiamo e dove dobbiamo andare. Come ogni seme abbiamo il progetto già dentro di noi. Lasciamo che si sviluppi. Continuiamo a rimanere consapevoli, ad accettare la trasformazione per allargarci a nuovi orizzonti. Stiamo continuando a cambiare pelle, permettiamoci di farlo, senza giudizio, senza attaccamenti. Respiriamo e cambiamo, con e nell’amore.
Che la pace vi riempia il cuore e la vostra gioia produca miracoli.
Un abbraccio,
Masaya